Sommario della storia d'Italia/1514
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Erano le cose d’Italia e fuora d’Italia in questi sospetti e travagli, quando morì il re Luigi XII, il quale, nel tempo regnò , provò e la fortuna prospera e avversa; e solo si può riprendere, che ebbe troppa voglia di ricuperare il ducato di Milano, nel tempo che lui, per la infermità, non era atto alla guerra, ed era necessitato il commetterla ad altri; il che, il più delle volte, è pericoloso. Per la morte sua venne il regno, secondo l’ordine di Francia, a Francesco duca d’Angolem, giovane d’anni venti, dotato dalla natura di tanta bellezza, quanto altr’uomo che fusse in Francia, ed di più, ingegno e memoria; ed avea consunta l’età sua in esercitarsi in arme, ed ancora non alieno dalle lettere; ma era bene alieno da tutti i vizii; sobrio, temperato, continente; e benchè abbi provato qualche volta la fortuna avversa, si può connumerare tra li Principi eccellentissimi. Questo, nel principio prese il regno, deliberò assaltare la ducea di Milano; e sebbene pensò che alla difesa di quella avessino ad essere collegati Papa, Imperatore, re di Spagna e Svizzeri; pensò ancora, che le leghe, che sono di tanti pezzi, non sono mai d’accordo, se non in parole; e nondimeno tentò ancora avere qualche parte in Italia, e rinnovò la Lega che avea fatta il re Luigi co’ Veneziani, e cercò di rimuovere Genova dagli altri collegati; dove era doge Ottaviano Fregoso1, il quale il Papa avea favorito assai che tornasse in stato, e mai pensava si dovesse partire dalla volontà sua. Ma Ottaviano, pensando potere male tenere Genova senza l’amicizia di Francia, rispetto al navicare; e inclinando per molte ragioni, che, venendo Francesco in Italia con esercito, dovesse essere superiore alli collegati; si accordò, e di Doge diventò Governatore per il re di Francia; il quale volle la signoria della città, come era solito avere Luigi.
Il Papa, intendendo le preparazioni di Francia, stava molto ambiguo che partito dovesse pigliare; ed essendogli proposto che dovesse dare per donna a Giuliano suo fratello Filiberta2, sorella del duca di Savoja, la quale era sorella della madre di Francesco, che avea grande autorità appresso al figliuolo; inclinando molto Giuliano a detto parentado come nobilissimo, vi consentì ancora esso; benchè non gli pareva conveniente, perchè conoscenva tirarsi dietro spesa insopportabile; pure stimava, da altra parte, di potere per questo mezzo ritenere il Re, con le parole, dal venire in Italia; e quando non lo ritenesse, sebbene gli fusse contro, trovare nella vittoria più facili condizioni. Stette il Papa così dubbio qualche settimana, perchè, accostandosi a Francesco, vedeva che, se era vincitore, restava a sua discrezione; e se perdeva, conosceva che ne seguiva la ruina sua manifesta ed esserci ancora un’altra cosa: che il Re potea farlo scoprire, e poi non volere o non potere passare, e lui trovarsi solo in preda de’ collegati. Nello accostarsi alla Lega, conosceva che, quando avesse vinto, non lo potea tanto offendere, perchè erano più collegati, ed era impossibile tirassino tutti a uno segno; e se uno lo volesse offendere, l’altro lo difenderebbe; perchè considerava il medesimo che il Re, che queste Leghe di pezzi non fanno mai cosa buona. Aggiungevasi che lo Imperatore e re Ferrando non erano in Italia; e come lo avevano imbarcato, poco penserebbono alla guerra; e a lui resterebbe il pensiero e di contentare i Svizzeri, e la maggior parte delle altre spese che si avessino a fare; e se egli ne mancava, dubitava che li collegati non gli diventassino inimici, i quali già lo avevano sospetto, rispetto a’ Fiorentini, che, per l’ordinario, sono inclinati a Francia, e per il parentado che avea fatto di nuovo con Savoja. Ne’ gli pareva potere stare di mezzo, perchè temeva che li Svizzeri, che erano già sull’arme, uniti col Vicerè, non gli togliessino subito Piacenza e Parma; e che non paresse loro, che la sua neutralità fusse il medesimo che dichiararsi in favore del re di Francia. Finalmente, dopo molte ambiguità e sospensioni, si risolvè entrare nella Lega, ed opporsi a Francia; e la principal causa che lo indusse a questo, fu, che essendo accordato Ottaviano Fregoso, stimato tanto amico suo, a’ Svizzeri; entrò sospetto, che non avesse fatto tale accordo di volontà del Papa, e minacciavano, se non si dichiarava, fargli guerra subito; ed il cardinale Sedunense gl’incitava, come quello che era desideroso di novità, e non gli pareva essere suto remunerato dal Papa, secondo che meritavono l’opere sue nel Conclavi. Sicchè si collegò, più presto per timore che per elezione.
Fatta questa dichiarazione, ed intendendosi del continuo che il re di Francia sollecitava; i collegati cominciarono a fare il medesimo; e feciono scendere dodicimila Svizzeri, i quali pensorono tenere a Susa; ed il signor Prospero, Capitano delle genti del duca di Milano, andò con la compagnia sua verso i monti; ed il Vicerè, che era a Verona, a piccole giornate s’inviò con le genti sue a pie’ ed a cavallo verso Cremona; ed a Verona, in suo luogo, andò Marcantonio Colonna, soldato del Papa. Soldò ancora il Papa più altri capi e Colonnesi e Orsini e Savelli, e il duca d’Urbino, e per l’ordinario avea Guido Rangoni3, ed a tutti diede danari; e il dì di San Pietro dette il bastone a Giuliano suo fratello, e lo fece Generale Capitano della Chiesa; il quale era più presto da corte, che da guerra. E lo fece inviare verso Firenze, ed ordinò che tutte le altre genti sue a piede ed a cavallo lo aspettassino a Piacenzia, dove si dovea fare la massa di tutto lo esercito.
Note
- ↑ Ottaviano Fregoso (1470 - 1524), condottiero italiano, prestò servizio per l’esercito pontificio di Giulio II che lo nominò generale della Santa Chiesa, e nel 1506 fu inviato a riconquistare la città di Bologna. Nel 1521, insieme al cugino Giano II si adoperò per cacciare i francesi dal dominio di Genova ed ebbe successo, guadagnando il titolo di Doge. Tuttavia l’ascesa al trono di Francia di Francesco I portò alla riconquista francese della città nel 1515, e Ottaviano dovette scendere a patti con il re francese accettando la carica di suo governatore. Costretto a fuggire da Genova nel 1522 dopo l’assedio delle truppe spagnole e dei mercenari svizzeri fu preso prigioniero dal marchese di Pescara che lo imprigionò nell’isola d’Ischia dove morì.N.d.C.
- ↑ Filiberta di Savoia (1498 - 1524) era figlia di Filippo II di Savoia e di Claudina de Brosse. Venne data in sposa a Giuliano de’ Medici con lo scopo di riavvcinare la famiglia Savoia al Papato. Filiberta era anche zia del sovrano francese Francesco I, in quanto sorella della madre, Luisa di Savoia. N.d.C.
- ↑ Guido Piccolo Rangoni (1485 - 1539), conte di Modena, fu un condottiero d’armi, nel gennaio del 1514 venne assoldato dal papato con il ruolo di luogotenente. N.d.C.