So ch'io merito pena aspra infinita
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco Maria Deconti
II1
So ch’io merito pena aspra infinita
Dalla giustizia di mia cruda sorte,
Se ’l tradimento altrui, mia fè schernita
Non furono bastanti a darmi morte.
5Deh! qual fierezza, o qual virtù sì forte
Fu quella mai, che mi ritenne in vita
A sì grave dolor? Da quai ritorte
S’avvinse l’alma, onde non è fuggita?
Ah nò, morto son io: già senza moto
10Sento il cor: sento il sangue entro le vene
Giacere illanguidito, egro ed immoto.
E se cenere ancora non diviene
Questo mio fral, benchè di spirito vuoto,
Amor per suo trofeo così mi tiene.
- ↑ Sfogo per accidente occorsogli.