Siccome nella Visita Pastorale

Giuseppe Filippo Felissano

1742 Indice:Siccome nella Visita Pastorale.djvu Cristianesimo cristianesimo Siccome nella Visita Pastorale Intestazione 2 agosto 2021 100% Cristianesimo

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GIUSEPPE FILIPPO FELISSANO

Per grazia di Dio, e della Santa Sede Appostolica
Vescovo d’Asti, e Conte Etc.,
Prelato Domestico della Santità di N. S. BENEDETTO XIV.,
ed Assistente al Solio Pontifizio.


SS

ICCOME nella Visita Pastorale, che abbiamo determinato colla divina assistenza di fare, fra le molte cose, che richieggono ogni nostra attenzione, debbono i paterni nostri pensieri essere particolarmente volti a fortificare i Fedeli, acciocchè nel continuo guerreggiare, che è la loro vita, non mai vengano meno, cioè a fare, che colla nostra imposizione della mano, e coll’unzione del sacro Crisma ricevano il pegno della loro eredità, il quale si è quel Santo Spirito di promessione, in cui venendo i Cristiani segnati, acquistano nuovo vigore, e diventano veri, e perfetti professori della Fede Cattolica, per la quale è d’uopo, che contro ogni suo avversario sieno sempre pronti a valorosamente combattere; così è pur di dovere, che sin d’ora ci adoperiamo di proccurare, che tutti quelli della nostra Diocesi, i quali in occasione della Visita vorranno accostarsi alla Confermazione, degnamente s’accostino; onde ricevano poi non solamente il Sacramento, ma eziandio la virtù, e l’effetto del Sacramento, che è l’abbondanza de’ doni celesti, e conseguentemente la vera pace, la quale è certo segno di quella pienezza di grazia. E per questo fare abbiamo giudicato, che non vi sia mezzo più opportuno, che disporli, e ciò col chiarire il loro intelletto, acciocchè essi conoscendo sufficientemente quel, che nasconde, e contiene in se il segno sacro, e santificante della Cresima, sieno poi verso di questo portati d’un vivo, ed ardente desiderio. Per la qual cosa Noi ordiniamo a tutti i Parrochi della nostra Diocesi, che cominciando dalla prima Domenica, dopochè sarà loro pervenuto questo Nostro Editto, e proseguendo sino al giorno del nostro arrivo, debbano nel tempo principalmente de’ Catechismi, che nelle Domeniche sogliono farsi, porre ogni sollecitudine, per disporre nell’anzidetta maniera i Fedeli alla loro cura immediatamente commessi. Epperò faranno, che quelli capiscano ben bene, secondo il loro modo d’intendere, i buoni effetti, che nell’anima divota dalla confermazione ne derivano, cioè, ch’ella fa, che venga sempre più ad allignarsi la Fede nel cuore de’ Cattolici; che dà inoltre accrescimento alla grazia, compimento alla carità, e fortezza a coloro, i quali vengono scossi dalle diaboliche tentazioni; e finalmente che questo Sacramento nell’anima nostra opera invisibilmente ciò, che negli Appostoli ha operato visibilmente lo Spirito Santo; onde siccome gli Appostoli, poichè sopra di essi discese quel Divin Paracleto, che già da Gesù Cristo prima della sua gloriosa ascensione al Cielo era stato loro promesso, ricevettero una grazia sì forte, che portarono coraggiosamente la Fede Cristiana in tutte le parti del Mondo, e predicarono il Vangelo in faccia alle genti, che n’erano grandemente nimiche, così ora Noi per mezzo della Cresima acquistiamo una piena virtù, che ci fa essere perfetti Cristiani, e ci dà forza di comparire per tali, e portare scolpita in fronte, sicchè ognuno la vegga, la Croce del Nostro Signor Gesù Cristo. Tutte queste, ed altre sì fatte cose, che stimiamo soverchio longamente rammemorare a chi regge cura d’anime, è nostra intenzione, che si pongano sott’occhi de’ Cresimandi con la maggiore chiarezza possibile. Ma conciosiachè con tutte queste illustrazioni di mente, che avessero i nostri Fedeli, i quali bramano d’essere Cresimati, eglino però non conseguirebbero la perfezione della vita spirituale, nè l’aumento della grazia, se già non vivessero, e di questa privi ne fossero, Noi comandiamo inoltre a’ Parrochi, dopochè avranno esposta a’ loro Fedeli l’assoluta necessità d’accostarsi al Sacramento della Confermazione con mondezza di cuore, di proccurare poscia, che chi vorrà essere confermato, abbia la coscienza monda da ogni infezion di peccato; e perchè Noi non confermaremo veruno, che sia minore d’anni sette, i suddetti Parrochi faranno in modo, che niuno si presenti a Noi per essere Cresimato, se prima non avrà provveduto a se colla sacramental Confessione, ove questa sia d’uopo, o almeno colla contrizione, essendo questa la primaria disposizione, che dee proccurarsi da chi essendo reo di colpa mortale, vuole degnamente ricevere questo Sacramento.

Ma essendo che il nostro pastoral ministero richiede, che Noi nell’amministrazione de’ Sagramenti non solamente ricerchiamo il maggior vantaggio delle Anime Cristiane, che gli ricevono, ma pur’anche la maggior venerazione de’ medesimi Sagramenti, i quali a pro degli stessi Cristiani si dispensano, acciocchè la Cresima sia amministrata con tutta quella riverenza, che si conviene ad un tanto Sacramento, con questo nostro Editto incarichiamo altresì i Parrochi di rendere pienamente informato il loro popolo delle seguenti instruzioni: Cioè, che niuno cresimato torni di nuovo a farsi cresimare; e per togliere di ciò ogni occasione, avvertino ancora i Padrini a non donare cosa alcuna a quelli, che terranno alla Cresima, acciocchè con tale allettamento non facciano loro venir voglia d’accostarsi più d’una volta a questo Sacramento, il quale imprimendo nell’anima il carattere indelebile, non si può perciò iterare: Che tutti coloro, che si presenteranno a Noi per essere cresimati, abbiano la fronte ben monda, e lavata, massimamente dove dovranno ricevere l’unzione del Sacro Crisma, e che dopo la Cresima quella non si lavino per tutto quel giorno: Che gli uomini abbiano i capelli corti sopra la fronte: E finalmente che niuno di quelli, che saranno cresimati, si parta avanti, che abbia ricevuta la benedizione da Noi, la quale si darà loro, finito, che avremo di cresimar tutti. I medesimi Parrochi avvertiranno pure coloro, i quali vogliono presentare, o tener altri alla Cresima, che debbono già essere cresimati, e sapere almeno il Pater noster, l’Ave Maria, il Credo, e i dieci Comandamenti della legge, nelle quali cose sono obbligati d’ammaestrare quelli, che terranno alla Cresima, siccome di molte altre, cioè d’ammonire il Cresimato d’essere di buoni costumi, seguire la strada delle virtù cristiane, e di fuggire i vizi: Che conviene, che sieno maggiori d’età di quello, che presentano ad essere confermato: Che non debbono esserli Padre, o Madre carnale: E che non possono presentarne più d’uno, o due nello stesso giorno senza espressa licenza: Che non sieno scomunicati, interdetti, sospesi da’ Sagramenti, inconfessi nella prossima scorsa Pasqua, bestemmiatori, concubinarj, adulteri, o in qualsivoglia altra maniera pubblici peccatori. Per ultimo i Suddetti Parrochi faranno avvisati i loro Fedeli, che in questo Sacramento si contrae cognazione spirituale nel modo stesso, che si fa nel Sacramento del Battesimo; sicchè non si può tra loro contrarre matrimonio, e contraendolo, egli è nullo; epperò ciascuno Cresimando prima di ricevere il Sacramento della Confermazione dovrà presentare il polizzino del suo Parroco, dove sieno annotati il nome, e cognome di esso Cresimando, di suo Padre, e Madre, e del Padrino, che lo terrà alla Cresima, acciocchè il detto polizzino si possa registrare in un libro destinato a quest’effetto, per sapersi in avvenire tra quanti, e quali si contrae questa cognazione spirituale, e perchè si abbia memoria degli Confermati, che per oblivione non ritornino a farsi cresimare; e quelli, che non porteranno detto polizzino non saranno Confermati.

I Parrochi, i quali sostengono anch’essi l’importantissimo carico di Pastori delle Anime, ed ottimamente conoscono, che la gran forza di ben vivere cristianamente sta posta principalmente nel ben ricevere il Sacramento della Confermazione, non ci lasciano luogo a dubitare d’una puntuale, ed esatta esecuzione di questo nostro Editto. La speriamo adunque, ed intanto preghiamo loro dal Signore il suo divino favore, acciocchè con questo possano compiere, siccome nelle altre cose, anche in ciò la loro obbligazione. Asti 8 Gennajo 1742.

GIUSEPPE FILIPPO VESCOVO D’ASTI.

Luogo del Sigillo.


P. Cocito Segretario.