Se da te apprese, Amore, e non altronde
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Domenico Lazzarini
I1
Se da te apprese, Amore, e non altronde
Quel dolce stil che ti fa tanto onore,
Questo Cigno beato, il cui migliore
Or gode in Cielo, e ’l frale Arquà nasconde:
5Se bello al par della famosa fronde,
Che in Sorga l’arse di celeste ardore,
Fu ancor quell’altro mio lume e splendore
Tra l’Esino e l’Aterno, e ’l monte e l’onde:
Perchè poi le sue rime alzare e ’l canto
10Sì, ch’ei n’andasse al Ciel come colomba:
E me verso di lui lasciar nel fango?
Nè pur io, come in lui potessi tanto,
Veggio risponde; e questa sacra tomba,
Son tre secoli e più, ch’io guardo, e piango.
- ↑ In lode di Francesco Petrarca