Scherzi poetici di vari celebri autori italiani e veneziani/Prefazione
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Mentre in Italia, per certo capriccio d’imitar lo straniero, tutti si vanno affaticando ad infonder negli scritti tristezza e a far quindi più misera la vita, credo sia bene correre un sentiero opposto, almeno per l’utile del prossimo. Perchè non è a dire che il genio del secolo sia così folle da prescegliere la riproduzione di quei tipi che valgono a conturbare le menti; nè veggiamo ragione per cui gli artisti coi dipinti, colle sculture, e colle incisioni ci rappresentino scene d’orrore, odiosi tradimenti: questa è una crudeltà troppo pazza, e chi se ne fa reo dovrebb’esser escluso dal culto delle arti, perchè di pacifico ministro si tramuta in barbaro sagrificatore.
Questo diciamo per incidenza e per aprirci la via alla ristampa di alcuni scherzi poetici di vari autori italiani e veneziani, i quali, se non erriamo saranno un antidoto alle tante orride novelle che si vanno stampando tutto giorno. Se vogliamo vivere il men male possibile in questo mondo è certo che dobbiam prender le cose dal loro lato scherzevole, e ciascuna, diretto o reflesso, ha il suo. Oh la sarebbe assai brutta faccenda pigliar tutto sul serio. Non dimenticherò mai il detto di un mio amico molto bersagliato dalla sventura: Prego Iddio che mi dia senno da rider su tutto, altrimenti non mi resterebbe altro partito che ammazzarmi. E diffatti ne abbiamo troppe a soffrire. Dunque scherziamo, e, se non ne siamo inclinati naturalmente, facciamci forza, chè allora solo potremo vivere, la più utile di tutte le vite del mondo. A questo, contribuiranno non poco le poesie che ripubblichiamo. Lettore, accoglile con buon animo e, se per se stesse non ti fanno ridere, ridi del balordo che le raccolse e te le vende per buone. Vivi sano e felice.