Saper vivere/L'unione mondana/IV. Che si offre il giorno
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IV. Che si offre il «giorno»
Appena appena si abbia una posizione modesta, si può e si deve offrire qualche cosa alle amiche e agli amici, quando si ricevono le loro visite, nel giorno. Tre etti di cioccolattini; quattro etti di biscotti fini. Basta mettere questi dolci, i primi o i secondi, in un bel piatto del Giappone, in una bella coppa di cristallo, oggetti che sempre si possiedono e offrire questi, cioccolattini, questi biscotti con buona grazia: e si ha subito l’aria ospitale. Chi può offrire dell’altro, tanto meglio! Viene in prima linea il thè: si può offrire nel modo più semplice, cioè per mezzo del cameriere che, appena una signora è seduta, arriva con un vassoino dove sono una tazzina col thè, la piccola lattiera e il recipientino con l’acqua calda, per allungare il thè, se si vuole: immediatamente, si offrono dei biscotti inglesi, dei wafers delle pasterelle secche, insieme. Per far questo, basta un cameriere molto svelto; e non grandi arnesi, come tazze, cucchiaini, salviettine, ecc. Ma se si vuole offrire il thè, prendendolo da un tavolino, in fondo al salotto, allora l’organizzazione deve essere larga e il lusso pretende mille elegantissime cose. La table à thè, imbandita, quando si riceve nelle ore pomeridiane, implica bellissimi servizi di tazze, di piccoli e grandi piatti, di coppe, di vassoietti: implica teiere e lattiere elegantissime: implica un corredo di dolci, di paste, di bonbon, di biscotti, completissimo: implica biancheria finissima, ricavata, con merletti antichi e moderni: implica argenteria di coltellini, di cucchiaini, squisita. Chi lo può fare, tanto meglio! Ora è in moda il servizio di thè alla russa: cioè in bicchieri che hanno il piede di argento cesellato, intagliato, traforato: con argenteria dello stesso stile. Ma è un capriccio. Intorno alla table à thè, vi è sempre un servitore: e qualche signorina di casa o un’amica offre le tazzine, le fette di baba, di gàteaux Margherita, i dolci. Qualche signora offre del cioccolatte, invece del thè: tutto il servizio deve essere intonato come tazze, argenterie, biancheria, come dolci. Quando si va verso l’aprile, si offrono delle granite, dei parfaits di cioccolatte, di crema: si adoperano bicchieri di cristallo opaco, colorato, col manico: assai più elegante, il bicchiere con piede di argento. Sulla table à thè vi sono sempre delle bottiglie di acqua ghiacciata, di limonata, di aranciata, per chi abbia sete: e bicchieri alti, senza piede, colorati, adattati a ciò. D’altronde il giorno è dedicato alle signore che non bevono liquori e neanche rosolii. La eleganza, la ricercatezza delle signore, è nelle mille cose che rendono squisito ciò che offrono: dai cento oggetti di porcellana, di cristallo, di argento, alla qualità del thè, del latte, alla finezza e alla varietà dei biscotti, delle paste, dei dolci. Per lo più, una signora ricercata, si occupa lei, personalmente, di questo servizio, ogni settimana.