Saper vivere/Fuori di qui/XIII. Saper vivere: ritorno dalla villeggiatura
Questo testo è completo. |
◄ | Fuori di qui - XII. Si balla più che mai, in estate | Intermezzo | ► |
XIII. Saper vivere: ritorno dalla villeggiatura
E adesso, care donne, cari uomini, che siete tutti tornati dalla villeggiatura, come volete voi «liquidare», diciamo così, l’assenza e il ritorno? Avete una idea delle visite che dovete fare e di quelle che dovete ricevere? Sapete voi a chi dovete chiedere scusa, e da chi dovete ricevere scusa? È una materia piuttosto delicata, questa, ed è proprio in questa «liquidazione della villeggiatura» che bisogna portare molto tatto. Anzi tutto, voi avete fatto molte, troppe, troppissime conoscenze, colà, perché è impossibile non conoscere tutta la umanità villeggiante, quando si è sovra una spiaggia frequentata, sovra una montagna celebre, sovra una collina famosa: troppissime conoscenze! E alcune, così poco accettabili, alcune così indesiderabili! Ebbene, già verso gli ultimi giorni della villeggiatura bisogna, con garbo, escludere, pian piano, i non accettabili, i non desiderabili: e, infine, partendo, dimenticare di averli mai conosciuti, di aver parlato, scherzato e persino ballato con loro. In città, essi non esistono più, per voi: voi non esistete più per loro. Vi è una seconda categoria, che si può raccogliere in una zona neutra, gruppi di persone simpatiche, così e così, importanti così e così, con cui, in fondo, non fa né male né bene, essere in rapporti: e, allora, con costoro, prima di tornare in città, si scambiano saluti cortesi, ci si promette di ritrovarsi, di rivedersi, ci si dà qualche vaga promessa, qualche vago convegno: e, dopo, man mano, in città, tutto questo impallidisce, svanisce, si dilegua. Ma rimane un piccolo gruppo, da tre a quattro persone, molto interessanti, molto simpatiche, abbastanza importanti, con cui si ha desiderio e necessità sociale di restare in rapporti, in città. E ci si resta! Ci si resta! Talvolta, care donne, cari uomini, queste persone, è una sola. Su questo, nulla debbo soggiungere. Quando si è ritornati in città, bisogna dividere in due categorie parenti e amici che si debbono rivedere: parenti e amici a cui si tiene molto, di riguardo e a cui si va a far visita: parenti e amici che tengono, essi, molto, a voi e voi, molto meno a loro e, allora, sono essi che vi debbono venire a salutare al vostro ritorno della villeggiatura. Vi è gente di riguardo, a cui avete dimenticato di mandare anche una sola cartolina: con finezza, con grazia, bisogna riparare a quest’oblio. Vi è gente che vi ha dimenticato: bisogna aspettarne le scuse e accettarle con disinvoltura. Dopo di che badare molto, a non commettere la indelicatezza di esaltare la villeggiatura, a tutti coloro che non si son potuti muovere dalla città.