Salmi (Diodati 1821)/capitolo 28
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SALMO 28.
Preghiera per esser liberato; ringraziamento per la ottenuta liberazione,
Salmo di Davide.
1 IO grido a te, Signore; rocca mia, non tacere, senza rispondermi; che talora, se tu ti taci, io non sia renduto simile a quelli che scendono nella fossa.
2 Ascolta la voce delle mie supplicazioni, mentre io grido a te, mentre io levo le mani verso l’oracolo della tua santità1.
3 Non istrascinarmi con gli empi, e con gli operatori d’iniquità, i quali parlano di pace co’ lor prossimi, ma hanno della malizia nel cuore2.
4 Rendi loro secondo le loro opere, e secondo le malvagità de’ lor fatti3; rendi loro secondo le opere delle lor mani; da’ loro la lor retribuzione.
5 Perciocchè non considerano i fatti del Signore, nè l’opere delle sue mani, egli li distruggerà, e non li edificherà.
6 Benedetto sia il Signore; perciocchè egli ha udita la voce delle mie supplicazioni.
7 Il Signore è la mia forza ed il mio scudo; in lui si è confidato il mio cuore, ed io sono stato soccorso; onde il mio cuore festeggia, ed io lo celebrerò co’ miei cantici.
8 Il Signore è la forza del suo popolo, ed è la fortezza delle salvazioni del suo unto.
9 Salva il tuo popolo, e benedici la tua eredità; e pascili, e innalzali in perpetuo.
Note
- ↑ 1 Re 8. 28, 29.
- ↑ Ger. 9. 8.
- ↑ 2 Tim. 4. 14. Apoc. 18. 6.