S'egli è pur ver ch'a le beate e belle
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi di occasione
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allo stesso
in memoria del maestro di lui, Sertorio Peppi.
S’egli è pur ver ch’a le beate e belle
anime scarche del terrestre peso
da legge unqua fatal non è conteso
de le cose mortali udir novelle;
pur dee, di lauro or no, ma di fiammelle
cinto, e di rai d’immortal gloria acceso,
il buon Sertorio, al nostro mondo inteso,
gioir di lá dal cerchio de le stelle:
te veggendo, signor, da cui giá degno
trasse suggetto a l’onorate rime,
vòlto i suoi fregi a far piú chiari in parte;
e se stesso lassú spirto sublime,
fatto qua giú dal tuo cortese ingegno
e ne le tele eterno e ne le carteFonte/commento: ed.1602.