Rime varie (Alfieri, 1903)/XCV. Non pria col labro desioso avea

XCV. Non pria col labro desioso avea

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XCV. Non pria col labro desioso avea
XCIV. Chiare fresche dolci acque amene tanto XCVI. Mentr'io più mi allontano ognor da quella

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XCV.

Non pria col labro desïoso avea
Attinto un sorso della limpid’onda,
Che una gran luce dalla opposta sponda,
Maravigliosa agli occhi miei, sorgea.

Donna era tal, ch’ogni fulgór vincea;
E mi diceva, placida e gioconda:
Nessuna mai per carmi a me seconda
Fu, da che il mio cantor mi ha fatto Dea:

Ma pur, tanta mi appar colei che accenni
Nelle tue calde sospirose rime,
Ch’io stessa vo’ sue laudi omai perenni.

Pari al soggetto avrai dolce-sublime
Lo stil, che in don dal vate mio ti ottenni,
Con cui negli altri ei la sua fiamma imprime.