Rime varie (Alfieri, 1903)/CXLVIII. Eccomi solo un'altra volta e in preda

CXLVIII. Eccomi solo un'altra volta, e in preda

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CXLVIII. Eccomi solo un'altra volta, e in preda
CXLVII. Deh torna spesso entro a' miei sogni o solo CXLIX. Donna mia che di' tu ch'io men dolente

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CXLVIII.

Eccomi solo un’altra volta, e in preda
Agli oscuri miei tristi pensamenti:
Ecco, e più gravi, gli usati tormenti,
Cui sol chi prova avvien che veri creda.

Qual uom, che innanzi lampeggiar si veda,
Riman con gli occhi d’ogni vista spenti;
Tal io resto al sparir de’ dolci ardenti
Tuoi lumi; orbo finch’io non li riveda.

Dopo anni e mesi di continua morte,
Le due lune ch’io vissi del tuo aspetto,
Parean dovermi fare in me più forte:

Ma può il dolor, più ch’io, dentro al mio petto:
E aggiungi, ch’or non ho chi me conforte;
Or, che l’amico nostro è in tomba astretto.