Rime varie (Alfieri, 1903)/CLIV. Non che per mesi ed anni anche per ore

CLIV. Non che per mesi ed anni, anche per ore

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CLIV. Non che per mesi ed anni, anche per ore
CLIII. Mi vo pingendo nella fantasia CLV. Di quanti ha pregi la mia donna eccelsi

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CLIV.

Non che per mesi ed anni, anche per ore
Il doverla lasciar doleami forte,
Quando era usanza in me, di me più forte,
Di pascer sempre di sua vista il core.

Io non sapea che fosse allor timore;
Che al suo fianco atterrirmi, nè il può morte:
E nel giocondo oblio di lieta sorte,
Finto nome appellava ogni dolore.

Ma, dal punto fatal che svelto m’ebbe
Da sì dolce, serena, unica vita,
Ogni mio breve bene anco m’increbbe.

Speranza invan del mio martír mi addita
Il fin, che lunge forse esser non debbe:
Timor mi afferra; e chi da lui mi aíta?