Rime varie (Alfieri, 1903)/CIX. Due fere donne anzi due furie atroci

CIX (1783). Due fere donne, anzi due furie atroci

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CIX (1783). Due fere donne, anzi due furie atroci
CVIII. L'arte ch'io scelsi è un bel mestier per dio CX. S'io men servo d'Amor viver sapessi

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CIX (1783).

Due fere donne, anzi due furie atroci,
Tor non mi posso (ahi misero!) dal fianco.
Ira è l’una, e i sanguigni suoi feroci
Serpi mi avventa ognora al lato manco;

Malinconía dall’altro, hammi con voci
Tetre offuscato l’intelletto e stanco:
Ond’io null’altro che le Stigie foci
Bramo, ed in morte sola il cor rinfranco.

Non perciò d’ira al flagellar rovente
Cieco obbedisco io mai; ma, signor d’essa,
Me sol le dono, e niun fuor ch’io la sente.

Non dell’altra così; che appien depressa
La fantasia mi tien, l’alma, e la mente...
A chi amor non conosce, insania espressa.