Rime di diversi in lode e in morte di Gaspara Stampa/VI

Torquato Bembo

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V VII

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VI

Del medesimo.

     Se ’l veder e l’udir splendor e canto,
al divino simile ed al celeste,
cui mira e sente ognor, anzi che veste
anima il frale suo terreno manto,
     due scale son, che nostre menti al santo
seggio, mortale, u’ nettar giá pasceste,
riducer ponno, que’ begli occhi e queste
care voci mirate e udite alquanto,
     di lei, ch’allor che la natura vòlse
formar, da la piú vaga idea, ch’in mente
fosse di Dio, l’altero essempio tolse.
     Sí direte poggiando al ciel sovente:
— Te, nata con le muse, in grembo accolse
Venere, o Stampa, o sol piú ch’altro ardente.