Rime d'amore (Torquato Tasso)/232
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Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
232. Ebbe simili stelle il vecchio Atlante
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232.
Ebbe simili stelle il vecchio Atlante
Con le mie stelle, e fu converso in pietra;
Or sovra il chiaro fonte Alcide impetra
4Arte gentil d’umor vano stillante:
E meraviglia fu d’un bel sembiante,
Che, dove spende Amor l’aurea faretra,
L’uom che fiso il contempla e non s’arretra
8Candido sasso il fa tra verdi piante.
Ma ’l mio fato è men duro: orrido crine
Lui volse in aspro monte e in bianco marmo;
11Qui cangia la beltà d’un chiaro viso:
Qui gloria è l’esser vinto, ond’io non m’armo,
Però che questo ancora è paradiso
14E fiamma e luci ha come il ciel divine.