Rime d'amore (Torquato Tasso)/174
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174.
Nel ritorno de la signora Laura in villa dice che la città
per la sua lontananza ha perduta ogni gentilezza
e le selve l’hanno acquistata.
Or che l’aura mia dolce altrove spira
Fra selve e campi, ahi, ben di ferro ha ’l core
Chi riman qui solingo, ove d’orrore
4È cieca valle, di miseria e d’ira.
Qui nessun raggio di beltà si mira:
Rustico è fatto e co’ bifolci Amore
Pasce gli armenti e ’n su l’estivo ardore
8Or tratta il rastro ed or la falce aggira.
O fortunata selva, o liete piagge,
Ove le fere ove le piante e i sassi
11Appreso han di valor senso e costume!
Or che far non potria quel dolce lume,
Se fa, d’ond’egli parte, ov’egli stassi,
14Civili i boschi e le città selvagge?