Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto XXXIX
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Sonetto XXXIX
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SONETTO XXXIX.
A
lta fiamma amorosa, e ben nate alme, Cui nodo avvinse sì tenace e forte,
Che romper poi nol potè Invidia, o Morte,
Spargendo a terra le corporee salme. 4
Ben dovria il mondo con dorate palme,
Con cerchj, e mete di sì lieta sorte
Rendervi onor, mentre le rime accorte
Dal dolor non impetro, e di me calme. 8
Di voi non già, che fuor d’umil soggiorno
Nel Ciel godete, accolte e Cittadine
Del regno u’ spesso col pensier ritorno. 11
Parmi veder d’elette e pellegrine
Alme girarsi un nembo a voi d’intorno,
E vinta restar più ciascuna al fine. 14