Rime (Tassoni)/Dunque è pur ver che la mia donna in letto
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Dunque è pur ver che la mia donna in letto
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VII
Dunque è pur ver che la mia donna in letto
inferma giace e come vago fiore
dal sol percosso e giá privo d’umore
in mesto va cangiando il lieto aspetto!
Ahi tanto osò ria febre, che il bel petto,
cui dianzi per suo seggio elesse Amore
e per dolce prigion diede al mio core,
offender volle col suo duro effetto;
e i bei rai oscurar, onde sovente
movea virtú, che piú di giorno in giorno
mi scorgea al cielo per sentier non torti!
Amor, ben a ragion cieco la gente
t’appella: ché non vedi il grave scorno:
e se tu ’l vedi, perché te ’l comporti?