Rime (Michelangelo)/298. Non fur men lieti che turbati e tristi

298. Non fur men lieti che turbati e tristi

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298. Non fur men lieti che turbati e tristi
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     Non fur men lieti che turbati e tristi
che tu patissi, e non già lor, la morte,
gli spirti eletti, onde le chiuse porte
del ciel, di terra a l’uom col sangue apristi.
     Lieti, poiché, creato, il redemisti5
dal primo error di suo misera sorte;
tristi, a sentir c’a la pena aspra e forte,
servo de’ servi in croce divenisti.
     Onde e chi fusti, il ciel ne diè tal segno
che scurò gli occhi suoi, la terra aperse,10
tremorno i monti e torbide fur l’acque.
     Tolse i gran Padri al tenebroso regno,
gli angeli brutti in più doglia sommerse;
godé sol l’uom, c’al battesmo rinacque.