Rime (Guittone d'Arezzo)/O quanto fiedi me forte sanando
Questo testo è completo. |
Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
O quanto fiedi me forte sanando
◄ | Franchezza, segnoria, senno e riccore | Ahi, che bon m'è vedere ben patiente | ► |
171
Esalta la buona coscienza, che lo trattiene dal peccare.
O quanto fiedi me forte sanando,
tu, dolze amica mea, bona coscienza,
non dal meo cor la tua verga cessando,
4ferendo adessa ch’eo penso a fallenza.
E com’om pro caval fello spronando,
partendome da vizio e da spiacenza,
l’alma m’adolci più che mel gostando,
8s’alcun’ora mi movo a tua piacenza.
O fren di scienza e d’onestá sperone,
o verga di giustizia, amica mia,
11o cibo il qual Dio di vertù compone,
piò che cos’altra mai pregiar te dia,
ché tutto ’l mondo en me par ben non pone;
14guai, guai a quello, en cui non hai balia.