Rime (Guittone d'Arezzo)/Alcun conto di te, conte Gualtieri
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Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
Alcun conto di te, conte Gualtieri
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Al conte Gualtieri perché vieti ciò che aveva scritto nel tempo della colpa.
Alcun conto di te, conte Gualtieri,
mi conta, ché gradir m’è te audire,
sí che non poco en te so, e volentieri,
tanto m’agrada forte ai bon gradire:
5e voi siet’esso; homi alto mistieri
non piò tardar, ma servo al tu’ desire:
francamente in allegrezza chieri
quanto al mio Signor posso servire.
Ché servir me né te for Lui non dia,
10ma vietar deggio — ed io lo vieto a tutti —
ciò che senza lui, lasso, operai.
E tu vietal, bel conte, in cortesia
li traiti miei e perigliosi motti,
und’eo vertude strussi e vizi ornai.