Rime (Berni)/III. Sonetto delle puttane

III. Sonetto delle puttane

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Francesco Berni - Rime (XVI secolo)
III. Sonetto delle puttane
II. Capitolo a suo compare a messer Antonio da Bibbiena IV. Sonetto contra la moglie


Un dirmi ch’io gli presti e ch’io gli dia
or la veste, or l’anello, or la catena,
e, per averla conosciuta a pena,
4volermi tutta tôr la robba mia;
        
un voler ch’io gli facci compagnia,
che nell’inferno non è maggior pena,
un dargli desinar, albergo e cena,
8come se l’uom facesse l’osteria;
        
un sospetto crudel del mal franzese,
un tôr danari o drappi ad interesso,
11per darli, verbigrazia, un tanto al mese;
        
un dirmi ch’io vi torno troppo spesso,
un’eccellenza del signor marchese,
14eterno onor del puttanesco sesso;
        
un morbo, un puzzo, un cesso,
un toglier a pigion ogni palazzo
17son le cagioni ch’io mi meni il cazzo.