Rime (Bembo)/La mia leggiadra e candida angioletta
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Pietro Bembo - Rime (1530)
La mia leggiadra e candida angioletta
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XVI.
La mia leggiadra e candida angioletta,
cantando a par de le Sirene antiche,
con altre d’onestade e pregio amiche
sedersi a l’ombra in grembo de l’erbetta
vid’io pien di spavento:5
perch’esser mi parea pur su nel cielo,
tal di dolcezza velo
avolto avea quel punto agli occhi miei.
E già dicev’io meco: o stelle, o dei,
o soave concento!10
Quand’i’ m’accorsi ch’ell’eran donzelle,
liete, secure e belle.
Amore, io non mi pento
d’esser ferito de la tua saetta,
s’un tuo sì picciol ben tanto diletta.15