Rime (Bembo)/Fiume, onde armato il mio buon vicin
Questo testo è completo. |
Pietro Bembo - Rime (1530)
Fiume, onde armato il mio buon vicin
◄ | Ombre, in cui spesso il mio sol vibra | Se voi sapete che ‘l morir ne doglia | ► |
CII.
Fiume, onde armato il mio buon vicin bebbe,
quando del gorgo e de la destra riva
fugò lo stuol di Sparta, che veniva
di quel cercando, che trovar gl’increbbe,4
qual ti fe’ dono e quant’onor t’accrebbe
quel dì, che ‘l corso tuo leggiadra e schiva
vincea Madonna, e ‘n contro a te saliva
col sol, ch’a lei mirando invidia n’ebbe,8
e d’un oscuro nembo ricoperse
la ricca navicella d’ogn’intorno,
che di ventosa pioggia la consperse.11
Ma poi, come temesse infamia e scorno
di tal vendetta, il ciel turbato aperse,
rendendo a Teti chiaro e puro il giorno.14