Rime (Angiolieri)/XLV - Se io potesse con la lingua dire
Questo testo è completo. |
Cecco Angiolieri - Rime (XIII secolo)
XLV - Se io potesse con la lingua dire
◄ | XLIV - Il come né ’l perché ben lo sa Dio | XLVI - E’ fu già tempo che Becchina m’era | ► |
Se io potesse con la lingua dire
la minor pena ch’io sento d’Amore,
e la mia donna lo degnasse udire,
s’ella fosse del mondo la piggiore,
5io non son sì sicuro del morire,
ch’i’ non son più del suo spietato core:
farebbe tutto quel che m’ho ’n desire,
odiendomi contar tanto dolore.
Volentier torneri’a sua segnoria,
10se ’l mio servir le fosse in piacimento;
ma io so bene ch’ella non vorrìa,
ch’io n’ho udito questo in saramento:
quando io vo in parte dove sia,
fugge, per non vedermi, come ’l vento.