Rime (Andreini)/Sonetto XVII
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto XVII
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SONETTO XVII.
D
El mio grave dolor solo io mi doglio, Poi ch’egli ò non m’uccide, ò la durezza
Con arme di pietà non fiede, e spezza
Del mio spirante adamantino scoglio.
Cresce egli nel mio sen, ma l’aspro orgoglio
Non manca già di sua natìa fierezza;
Anzi più crudo il mio languir disprezza,
E più gioisce alhor, ch’io più m’addoglio.
Ma di vicina gioia è forse Duce
L’estremo duol, che ’l cor mi cinge intorno,
E forse fia, che ’l mio tormento sgombre.
Notte così quand’è vicino il giorno
Prìa, che dìa loco à la diurna luce
Ne le tenebre sue raddoppia l’ombre.