Rime (Andreini)/Sonetto CXXXVI
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CXXXVI
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SONETTO CXXXVI.
D
Opo l’ardor di dispietata guerra Veggio fiorir la bella età de l’oro,
E la fronte adornar di sacro alloro
Di lui, che ’nvitto i più superbi atterra;
E di Marte, e di Morte andar sotterra
Le pompe, e i fasti, onde i trionfi loro
Non potran di Natura il bel tesoro
Coprir, sì che non rida al fin la Terra.
Così di Francia i generosi figli
Nel sen d’amica pace fruiranno
Il premio del magnanimo sudore.
Fioriran novi, e pellegrini Gigli,
Gigli del Mondo honor, Gigli, c’havranno
In Terra le radici, e ’n Ciel l’odore.