Rime (Andreini)/Sonetto CXXXV
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CXXXV
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SONETTO CXXXV.
D
I lui, che ’n tanti nodi il cor m’avolse In prato, in colle, in valle, in antro, in bosco
Le ’mpresse orme leggiadre io riconosco
Mentre seguirmi, ed hor fuggirmi volse;
E riconosco, ov’ei la lingua sciolse
In parlar dolce, ed ove amaro tosco
Spirò ne’ detti, e ’n pensier dubbio, e fosco
Lasciò l’alma, che ’nvan pianse, e si dolse.
Ma ben ch’io veggia, ov’ei crude, e pietose
Ver me girò sue luci, io de l’altero
Accolgo sol le rimembranze grate.
Così Ninfa talhor, c’habbia pensiero
Smaltar l’oro del crin, da piagge amate
Trà mille spine sol coglie le rose.