Rime (Andreini)/Sonetto CXXXII
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CXXXII
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SONETTO CXXXII.
Q
Uel volto, ch’io sospiro, quel bel volto, Che fà de’ cori altrui quant’egli vuole,
E che me stesso à me medesmo hà tolto,
Hoggi vedrò pria, che tramonti il Sole;
Vedrò colei, c’hà ne le guancie accolto
Misto color di gigli, e di viole,
Quella, cui sempre il mio pensiero è volto,
E per cui d’avampar nulla mi duole;
Vedrò le chiare, e folgoranti stelle
Sfavillar de le grazie alte, e divine,
Che fan con lor piacer l’anime ancelle;
E queste à lei sì care tortorelle
Porterò lieto, e queste matutine
Rose, di cui non hà l’Alba più belle.