Renovatione della Chiesa/Lettere personali/22

Lettere personali
lettera 22

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A IPPOLITA NASI - SUA COGNATA

Molto Magnifica e Carissima Cognata, salute.

Ho ricevuto una sua amorevolissima, e per quella ritraggo il desiderio che avete che Suor Maria Gratia riabbi l’intera pristina sanità. Del che vi prego, Cognata carissima, a star con l’animo riposato, perché spero con questa medicatione resterà totalmente libera, poiché si vede se li approfitta ogni cosa che se li fa. E se ben lei non avrebbe volsuto entrar in cosi lunga medicatione, non di meno ora la fa allegramente e di buon animo e si è accomodata benissimo, si per le vive ragione che gl’en à dato M.r Mario, come anco per esser di natura facile e accomodativa. Et in vero è medicatione tanto facile et agevole che non è da farla con disghusto, poiché gl’e ne dà con tanta diligentia che più presto si può chiamare vita restorativa che medicatione, poiché li dà due sciloppi il dì di cina, la qual si cuoce ne la peverada di piccione, e fa talmente che ogni sciloppo contiene la sustanzia di dua piccioni; oltre che li fa far buona vita e non à star rinchiusa in camere, come tal volta suol farsi, ma può andar, pure che non stia a brezze e a humido. Il che si fa farli puntualmente, come dice il medico, quale con tanta diligentia la prochura, quanto potete persuadervi per l’esperienze che n’havete. Io non mancherò di fargli tutte quelle amorevolezze che potrò, amandola assai, come vi potete pensare; e per benché non l’abbi più in guida, avendo auto un’ altra Maestra, non di meno li sarà facto sempre da me e dal’ altre ogni amorevolezza. Statene pure senza alcun pensiero. Doppo, come forse avrete inteso, pensa di darli il vino cocto, il quale speriamo gl’ abbi a far anco questo molto bene. Così vorrà il Signore, sì come spero, restituirla alla prima sanità. Non dirò altro per questa, salvo che mi raccomando assai al nostro fratello e a Pierino e alle nipotine; il simile fa Suor Maria Gratia, la quale pur credo vi scriverà da sé. Il Signore Dio vi conservi in sua santa gratia, sì come da esso ve ne pregho e desidero, e vi conceda quanto desiderate.

Del nostro Monastero di S. Maria degl’ Angeli in Borgo S. Friano, alli 19 d’ottobre 1604.

Vostra affetionatissima cognata

Suor Maria Maddalena de’ Pazzi