Renovatione della Chiesa/Ammaestramenti/4
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IV. Del desiderio e zelo della santa osservanza e della semplicità e perfezione religiosa
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1. Proccurate di mantenere la santa osservanza e la santa semplicità e d’haverne ogni giorno più desiderio, non vi contentando mai di quel desiderio medesimo. E quando non sentissi in voi questo desiderio, almeno habbiate desiderio d’haverne desiderio. A voler rinovare tal desiderio bisogna ruminare e ricogitare quel desiderio che di già s’ha; e così facendo è impossibile che non venga a cresciere, perché sì come quando si mette un ferro sul fuoco assai volte alla fine diventa fuoco; così ruminando e recogitando quel poco di desiderio e lume che s’ha, è impossibile che Dio non infonda più desiderio e maggior lume.
2. I desideri della santa osservanza son tante gioie con che potete ornare la corona alla Vergine Maria; e per il contrario, con non far conto dell’osservanza, verresti a levare le gioie e ornamenti di essa corona.
3. Ingegnatevi di mantenere gl’ordini buoni che ci sono, e quando Dio vi dà lume di più perfetta osservanza e semplicità, comunicatelo; e se qualchuna se ne turbassi e non gl’andassi a gusto, interiormente compatitegli, e con una santa finzione mostrate di non ve n’avvedere, ma con dolcezza e suavità ditegli simil parole: Sorella mia, voi l’havete caro non è vero, che, se bene si sente un certo non so ché nel fondo del cuore, s’ha poi caro; e non gli siate poi fastidiosa con replicargli quel che non gli va a gusto.
4. Quando poi vedessi che il vostro stimolo non fussi preso in bene, vi consiglio a tacere e più presto conferirlo con le superiore, servando però quell’humiltà che si conviene a una vera suddita; e quando pure accadessi non ci poter far nulla, fatene orazione e proccurate di ritenere in voi quel desiderio.
4/bis. Dovete sempre accresciere giusto il vostro potere la santa semplicità, e quando nessuna volesse trovar nuove usanze in far le cose più belle e più buone che al presente, non vi acconsentite, mostrandolo... mostratelo con l’esempio, non permettendo che delle vostre mane esca mai cosa nessuna che non sia semplice et abbietta.
5. Zelate sempre ciascuno ordine della Religione o grande o minimo che sia, benché nulla della Religione si possa dir minima.
6. Ingegnatevi sempre di zelare in questa Religione tutta quella perfezione che il Signore mostra voler in essa, senza haver riguardo a proprio comodo e utilità, acciò sempre vadia crescendo in quest’ abitacolo; habbiatene un gran desiderio, e domandatela con grand’ affetto al Signore.
7. Aderite sempre a quelle e immitate quelle che per l’esperienzia e per opere vedete che hanno maggior lume dal Signore e desiderio della perfezione, non mirando se esse creature habbino tutte quelle qualità esteriore che parrebbono convenienti, ma solo havendo l’occhio al puro onor di Dio. Chi ha lume e cognizione della perfezione dello stato religioso deve alla morte lasciare, per così dire, per testamento l’osservanza a quelle che rimangono, acciò si mantenga in questo munistero.