Renovatione della Chiesa/Ammaestramenti/18
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XVIII. Circa le parole e del silenzio
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1. Nelle parole siate verace, grave, humile e modesta e, quando bisogna, allegra; e ricordatevi di quello che disse Jesu vostro Sposo: De omni verbo otioso (cf. Mt. 12,36), etc., et ancora che è scritto: Sermo virginis tanquam sermo Dei rarus et prudens.
2. Non favellate mai delle cose del mondo, etiam de gli stessi vostri parenti.
3. Siate retta e verace in tutte le vostre parole, dicendo sempre che quel che è virtù sia virtù, e quel che è vizio, vizio, non simulando mai cosa nessuna.
4. Siate ritirata, considerata e circunspetta nelle vostre parole , e non vogliate favellar di voi né in bene né in male.
5. Quando havete a favellare, proccurate d’havere innanzi queste tre considerazione: 1ª, se vi movete per pura gloria et honor di Dio; 2ª, se per utilità e pace del prossimo; 3ª, e se è necessario che allora favelliate.
6. Guardatevi dalle parole oziose, che son quelle che non sono a gloria di Dio, salute e utilità del prossimo e sua propria; e può bene essere che qualche parola sia a laude et honor di Dio, se bene non è a salute et utilità del prossimo o propria.
7. Nell’osservanza del silenzio siate strettissima perché tutto quello che fuori di necessità si dice in detto tempo, rare volte è che sia senza peccato.
8. Se non gusterete del dolce silenzio, è impossibile che possiate gustare le cose di Dio, anzi viverete sempre molto afflitta e inquieta, perché dal non saper raffrenar la lingua, ne nasce che si commette molti mali che son cagione di molta inquietudine.