Raccolta di proverbi bergamaschi/Conforti ne' mali

Conforti ne’ mali

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Condizioni e sorti disuguali Consiglio, riprensione, esempio
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CONFORTI NE’ MALI.


Al gh’è reméde a töt fò che a l’os del colA tutto c’è rimedio fuorchè alla morte.
Dio vede. Dio proéde.
Dré l’ bröt tép al vé ’l seré, o come scrisse l’Assonica:
Passàt ol mal tép al vé ’l bu; e
Dré a öna val al vé una costa;
Dré a ü dòs al vé ü badòs — Tutti equivalgono al toscano: Dopo il cattivo ne viene il buono. Post nubila Phœbus.
Dü mal al na ’é ü béD’un male nasce un bene.
Fina che s’ la pöl cöntà töt è negótÈ buona quando si può contare (Tosc.).
La cansolassiù d’ü disperàt l’è de èden ün óterLa consolazione di un disperato è di vederne un altro — Gli antichi dicevano: Commune naufragium omnibus solatium; ed è nella bocca di tutti: Solatium miseri socios habere penantes. Voltaire scrisse: On prétend qu’on en est moins matheureux quand on ne l’est pas seul.
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La proidensa la gh’è per töćLa provvidenza c’è per tutti — onde
Mör nigù de famNessuno muore di fame.
Miga nöe, bune nöeNulla nuova, buona nuova — Si ha da ritenere che non sia accaduto alcun male quando non se ne ha nuova.
Mort ü candelì s’impìa öna torsaSpento un moccolo si accende una torcia — Intendiamo dire che per un bene mancatoci ne avremo forse uno maggiore.
Ol Signùr al manda ’l freć segónd i pagnDio manda il freddo secondo i panniDeus dat nivem sicut lanam; ed i Francesi e gli Inglesi dicono che Iddio misura il vento all’agnello tosato. Luigi XVI, andando un giorno d’inverno da Versailles a Parigi, vide un giovanetto leggermente vestito e che del freddo si curava tanto come se fosse in estate. Lo chiamò e gli disse: Come avviene, che vestito come siete, mostrate di non sentire punto il freddo? Io non posso più reggere, quantunque carico di panni. — Sire, rispose l’altro, se volete seguire il mio esempio, vi prometto che Voi sarete il re più caloroso d’Europa. — E come? chiese il re. — Basta che Vostra Maestà porti indosso, come me, tutto il suo guardaroba.