Qui dove il crin d'umide perle in onde
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Docile ancella, che mia fé verace | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Filippo Marcheselli
I
L’ABITAZIONE PRESSO LA FONTANA DI TREVI
Qui dove il crin d’umide perle in onde
scioglie prodigo fonte e fuggitivo,
che piú natali in triplicato rivo,
quasi Nilo del Lazio, a sé confonde;
qui stassi Nice, e le catene bionde
del crine onde il mio cor splende captivo,
de’ franti argenti al fluttuar lascivo
spesso avvien che, qual Sol, tra l’acque affonde.
Al mormorio di quei tesor stillanti,
che pure al pianger mio sempre s’accorda,
piú stringe il gel de’ suoi rigor costanti.
Nè stupor è se, di mia morte ingorda,
mai non ode del cuor l’angosce e i pianti,
ch’anco, ove sgorga, il Nil l’egizio assorda.