Questa è la porta, ov'io sovente entrando
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Pier Jacopo Martello
IV
Questa è la porta, ov’io sovente entrando
Venir vidimi incontro il tuo bel viso;
Nè qui le cure io diponea, che quando
Giungeami il tuo saluto, il tuo sorriso:
5Deh, se ancor m’ami ove si vive amando,
E più s’ama suo sangue in Paradiso,
Figlio, da’ Vivi o tu m’impetra il bando,
O riedi il Padre a consolar col riso.
Tu dal porto, onde miri il mio periglio,
10E co’ voti, e co’ baci, in cui puoi tanto,
Piega a mio scampo il nuovo Padre, o Figlio;
Nè chieder fine al pianger mio, ma pianto,
Che le colpe del cor terga col ciglio:
Chiedi un dolor, che mi ti porti accanto.