Quel ch'a la bella mia ladra d'amore

Pietro Michiele

XVII secolo Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu Sonetti Letteratura II. La bella derubata Intestazione 3 agosto 2022 100% Da definire

Qual partì? qual ritorna? e quale io veggio Tra i rami d'un frondoso ermo boschetto
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II

LA BELLA DERUBATA

     Quel ch’a la bella mia ladra d’amore
furâr sagaci man di ladri erranti,
era l’avaro prezzo onde il suo ardore
vende lasciva a poco onesti amanti.
     Ma non giá con sospir, non giá con pianti
de la perdita sua mostra dolore,
che stimar l’oro avvien ch’ella si vanti
quanto stimò, di chi donollo, il core.
     Correte a risarcir con larga usura
de la perdita i danni, o voi rivali
del lascivo piacere della natura.
     Move Amor ne’ begli occhi aurate l’ali,
e a voi, mentre a costei l’oro procura,
mostra d’oro la face e d’òr gli strali.