Que' fieri lacci, onde il mio cuore avvolsi
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Scipione Maffei
IV
Que' fieri lacci, onde il mio cuore avvolsi
Quando nella prigion sì lieto entrai,
Tanto con la Ragion feroce oprai,
Che per man dello sdegno alfin disciolsi.
5Ma appena indietro a rimirar mi volsi
Gl’infranti nodi ed i fuggiti guai,
Che a mio dispetto ancora io sospirai,
Ed or di sua vittoria il cor già duolsi.
Qual’infelice augel, che in gabbia adorna
10Trasse i lunghi suoi dì, s’avvien che n’esca,
All’antica prigion da se ritorna.
Tal’ io nel carcer, che sì dolce ha l’esca,
Ritornerò, s’altri non mi frastorna;
Così già par, che libertà m’incresca.