Que' begli occhi leggiadri, ch'Amor fanno
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XV secolo
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
xxiv
[Seguirá il suo triste fato, tranne che la sua donna o morte non gli facciano volgere cammino.]
Que’ begli occhi leggiadri, ch’Amor fanno
poter e non poter, come a lor piace,
m’han fatto e fanno odiar sí la mia pace,
che la reputo pel mio primo affanno.
Né, perch’io pensi al mio eterno danno
ed al tempo volatile e fugace,
alla speranza ria, vana e fallace,
m’accorgo ancor del manifesto inganno.
Ma vo seguendo il mio fatal destino;
né resterò, se giá madonna o morte
non mi facessin torcere il cammino.
L’ore della mia vita o lunghe o corte
a lei consecrate ho, perché ’l meschino
cor non ha dove altrove si conforte.