Quaresimale fiorentino (1305-1306)
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In nome di Dio amen. Queste sono prediche di frate Giordano lettore in Firenze del convento de’ frati predicatori, de la quaresima che cominciò adì XVJ di febbraio nel CCCV, e fu la pasqua adì IIJ d’aprile nel CCCVJ, che predicò egli tutta la detta quaresima, pur egli solo, la mattina e la sera, al popolo.
1 Predicò frate Giordano MCCCV dì XVJ di febraio, mercoledì mattina, in Santa Maria Novella, il primo dì di Quaresima.
«Cum gegunatis et cetera». (Molte parole dinanzi dette in questa predica lasciole di scrivere: ristrignanci a queste). La penitenzia ha più parti, sì come hanno tutte l’altre cose, e sanza queste parti non è penitenzia compiuta né perfetta, sì come la casa se non avesse fondamento, pareti e tetto. Tre sono le parti de la penitenzia, cioè contrizione, confessione e satisfazione. La satisfazione, cioè questa terza parte, hae più parti, sì come ti dicessi: il corpo hae molte membra, l’uno de’ quali è il braccio, ma il braccio ha più parti, cioè la mano e le dita, e le dita hanno più altre parti; così de la penitenzia e de la sadisfazione. Hae dunque questa terza parte, cioè la satisfazione, altre tre parti, cioè digiuno, limosina e orazione; de le quali tutte ammaestra il Segnore in questo vangelo, e massimamente de le due, cioè del digiuno e de l’orazione. Il digiuno è contro al vizio de la carne, a macerare tutti i carnali vizii, potremmo dire a modo che ssi spegne il fuoco traendone le legne; la elemosina è contrario al vizio de l’avarizia; l’orazione è contraria al vizio de la superbia. Tutti i peccati del mondo si riducono a questi tre, secondo che dice Santo Ioanni, ma singularmente n’ammaestra il Segnore del primo, cioè de la elemosina; del terzo non così, e la ragione si è però che ll’orazione e ’l digiuno si possono comprendere eziandio entro la limosina, perché dando la limosina al povero, sì ristrigni a la bocca tua, e dando la limosina, sì tti fai partefice dell’orazioni di quegli a cui la dai, e se dessi limosina a tutti, sì accatteresti e comprenderesti l’orazione di tutti. Deo gratias. (Non predicò più, però ch’era afrettato a fare il sermone a’ cherici a Santa Liperata).