Quando partì da me ver la sua sfera
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Pietro Ottoboni
II1
Quando partì da me ver la sua sfera
Quel lume, che me pur fè noto al Mondo,
Credei sepolta in cieco oblìo profondo
Mia speme, e giunta la mia gloria a sera.
5Piansi, e la doglia mia torbida e nera
Tolse alla mente ogni pensier giocondo,
Ma vi lasciò per doloroso pondo
Del Ben perduto la memoria intera.
Così come Nocchier, che senza vele
10Scorse l’irato Mar pien di timore,
Nè tanta ha forza per formare querele;
Muto giacev’anch’io nel mio dolore,
Allorch’un mio pensier grato, e fedele
Disse: Vive Alessandro, e l’hai nel cuore.
Note
- ↑ Per la S. Mem. di Alessandro VIII. Zio dell’Autore.