Quando
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XVII
QUANDO...
Pulchrior o pulchris, dulcem si carpere somnum . |
Quando col roseo
lume l’aurora
provoca i zeffiri
sopiti ancora
5sotto le gracili
foglie dei fior;
o, a Febo aprendosi,
tremar» le fronde,
e sotto all’ericlie
10e ai muschi, l’onde
dolci bisbigliano
note d’amor;
o in mezzo ai frassini
l'augel montano
15canta sul vespero
l’antico arcano,
e i rami piangono
col suo dolor;
quando sui pargoli
20sorride il cielo,
o quando in orrida
none di gelo
la lama sfolgora
del traditori
25o quando il turbine
die in alto appare
giú piomba e mescola
la selva e il mare,
ed urla il naufrago,
30trema il pastori
io sento l’anima
d’Azzarclina,
che senza un gemito
la testa inchina
35e dorme angelica
sovra il mio cor.