Qua dove l'onda di Nettuno irato
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Questo testo fa parte della raccolta Storia di Reggio di Calabria
Qua dove l’onda di Nettuno irato
Tra la Sicania e il Bruzio il corso alterna;
Dove da la profonda atra caverna
S’ode Scilla mandar l’empio latrato:
Ove ingoja sovente il legno armato
Cariddi, e pasce la sua fame eterna,
Ove altrettanto (e fu grazia superna)
Quanto è temuto il mare, il suolo è amato;
Lungo la riva a vagheggiar l’Occaso
Siede il famoso Reggio, e serba ancora
Nelle mine sue gli antichi onori:
Tu del Dio della Lira e di Parnaso,
Politi imitator, la vaga Aurora
Di lui ravvivi, e i primi suoi splendori.