Primo vere/Libro primo/Febbre

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Libro primo - Sera d'estate Libro primo - Norah

A Mario Foresi.


Arde fioca la lampada oscillante
d'una luce rossastra, e a le pareti
sbatte in balli fantastici uno strano
popolo d'ombre; l'orologio segue
5la ridda paurosa co 'l tic-tac
monotono; uno scarno crocifisso
ritto d'avanti come una minaccia
par che mi guardi; ne la strada a tratti
passano i carri rumorosi, e via
10co' gli urli rochi e le bestemmie oscene
si dileguano lunge: è l'ultima orgia
di Carneval.

La febbre mi riarde
il sangue orribilmente: qui ne' polsi
e ne la tempia un martellìo continuo
15che mi risuona in eco dolorosa
in fondo a 'l cuore; par che ne le vene
mi scorra piombo ardente; par che il cranio
mi scoppî ad ora ad ora; par che il petto
mi morda un serpe feroce; qui in gola
il singhiozzo... il singhio...

20Maledizione!
perché mi guardi, o crocifisso atroce,
con codesti occhi d'inferno?... Io non voglio,
io non voglio vederti! Non mi tendere
le braccia scarne, non ghignar così…
25Io non voglio, perdio!… Che? tu sconficchi
i chiodi che ti avvincono a la croce,
tu scendi minaccioso, tu…

Chi suona?
Oh le divine note di Gounod!
Come ti volan le manine candide
30su li avorî sonanti, o Lilia bionda,
e da le labbra armoniche fluisce
la dolce melodia di Margherita!…
Ne ’l sen riarso mi scende il tuo canto
come l’ambrosia de gl’Iddii d’Omero,
35o sirena gentile! Vieni, vieni,
e porgimi le labbra: io voglio perdermi
in sogni azzurri e d’oro su ’l tuo florido
petto e fra i tuoi capelli; io voglio suggerti
il fiore de la bocca, e poi trasfondermi
40in un raggio di stella, o in un effluvio
di rosa e di viola!… Vien… Chi ride
qui? Perché tu mi rompi le parole
su ’l labbro, o Mefistofele, co ’l ghigno
agghiacciatore? Io non voglio seguirti;
io non son Fausto, m’intendi?…

45E chi sono?
Per Venere Ericinia, mia patrona,
declinate le fronti fino a terra:
io sono il divo Imperatore! Olà
mi s'apprestino i bagni profumati
50co’ l’essenze di Siria: questo reo
sole di luglio mi brucia le vene.
Dopo i bagni il triclinio: le fanciulle
jonie cantino un inno di Bacchilide
alternando le danze; a prona mano
55si riversi il Falerno di cent’anni
ne le capaci amìstidi; né manchi
la rosa e l'apio verde a 'l gran convito!…
Convito?… Ah sì, il festevole convito
de' vermi…

Ma perché questa grigiastra
60compagnia di monatti?… C'è la peste
qui?…

Com’è giallo il tuo viso, o Cecilia:
come son scarne le gote!… Stasera
verrà la mamma a sognare con te
là giù sotto la terra grassa, e i vostri
65gentili sogni fioriranno ognora
in gigli e in ciclamini… Voglio anch’io
venire a ’l fresco là giù; qui si soff…
Silenzio!… Viene il principe danese
avvolto in nero drappo: ei porta in mano
70il teschio di Yorik e sorride. È amaro
il suo riso, o Cecilia…

Words, words, words!
Sentite? non ci sono né veristi
né idealisti; ci sono...

Parlate
piano, per carità! Ne l’altra stanza
75c’è la mamma che dorme. Ella non vuole
ch’io venga a ’l ballo, e se si sveglia…

Dio!
quante lumiere e quanti fiori! come
splendono i palchi aurati di bellezze
superbe! che bizzarra compagnia
80di maschere! che festa di colori!
Oh! il delizioso valtzer de lo Strauss,
il Sangue Viennese... Dammi, Lilia,
la mano; slan...

Chi spegne dunque i lumi?
Dio! che rapida ridda di fantasmi!
85Che musica infernale!... Mamma, mamma,
ove sei tu?... Non mi lasciar qui solo:
ho paura: le streghe mi circondano...
mi strangolano... muoio... Aiuto! Aiuto!