Primo pensiero di una strada di ferro tra Firenze e Livorno
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Nuove comunicazioni per mezzo di Canali, di
Bastimenti a vapore, di Strade e Ponti
di ferro.
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Primo pensiero di una strada di ferro tra Firenze e Livorno.
C.
“Sopra questo particolare, dice il sullodato sig. Andreini, avremo, quanto alla Toscana, dei dati certi dagli studj che presentemente fanno dotte persone intorno alla convenienza che vi sarebbe a stabilire una strada di ferro da Firenze a Livorno. Benchè tali studj non siano terminati, pure già possiamo esser quasi sicuri che il commercio fra queste due città è abbastanza considerabile perchè metta il conto di stabilirla; può inoltre credersi che la somma celerità dei trasporti aumenterebbe in seguito la quantità delle merci provenienti dalle parti di Bologna e di Modena, e dall’Adriatico per la nuova strada Aretina, e per quella ch’è per aprirsi per la vallata del Montone a traverso la Romagna toscana: tutte cose che ognun vede quanto debbano influire a render sicura da ogni scapito una tale intrapresa, e immensamente giovevole all’intiera Toscana. D’altronde la spesa di tale strada sarebbe, ne sembra, minore pel nostro paese che altrove, a cagione della mano d’opera non molto costosa, e dell’abbondanza di materiali in ogni genere che fra noi si ritrova. Lo stesso celebre ingegnere Brunel asserisce non esservene alcuna che più interessi di stabilire e che più possa esser profittevole a coloro che ne facciano la spesa. Nè è da temere che possa trovarsi priva d’ogni mezzo di sussistenza tutta quella popolazione la quale vive con i guadagni ricavati dagli ordinarj mezzi di trasporto. Si hanno mille esempj che un nuovo ramo aperto all’industria, ancorchè sembri che debba distruggerne altri a quello analoghi, ha invece fatto partecipe ai comodi della vita un maggior numero di persone, nel tempo stesso che i rami rivali si amplificavano. In niun luogo le diligenze hanno arrecato il minimo danno ai conduttori di altre carrozze, e in Parigi un gran fatto si osserva, quello degli omnibus dallo stabilimento de’ quali tutti temerono che i fiacres dovessero ripetere la loro rovina, ed in quel cambio il numero di questi non è scemato. In Toscana esiste inoltre una favorevole circostanza; nelle Maremme è aperto un nuovo e vasto campo all’industria ed all’attività; quivi fertile la terra e ameno il cielo, solo un’aria funesta vietava all’uomo di godimento di tanti beni. Ma per le sovrane provvide cure cambia d’aspetto quella provincia; purificata l’aria, con l’essiccazione delle paludi, quelle terre aspettano la mano dell’uomo per produrre in quantità molti dei ricchi doni che la natura non dà se non a coloro che se li procacciano con la loro industria e costanza. Per il che omai può supporsi che, prima ancora che si venisse al compimento di una strada di ferro, quegli uomini i quali, giorno per giorno devono ritrarre dalle loro fatiche un incerto guadagno onde sostentare la vita, a poco a poco dileguandosi il timore delle febbri, andranno colà a cercare un’agiatezza maggiore, al coperto dei capricci della fortuna e dei cambiamenti delle umane cose. Ma se pur ciò non si verificasse (il che non è da credersi) è provato dal fatto che non abbandona l’antico mestiere il vetturale scacciato dalla costruzione di una strada di ferro: ne abbiamo esempj palpabili in Inghilterra, giacchè colà si hanno osservazioni sicure che se è diminuito il numero dei cavalli impiegati sopra le strade ordinarie, quando queste hanno avuta la concorrenza di strade di strade di ferro, il medesimo numero di cavalli non è però stato tolto dall’ordinario impiego dei trasporti; esso in tal caso ha servito a condurre alla nuova strada le genti circonvicine e le mercanzie delle campagne adiacenti; ed anzi il numero dei cavalli è andato aumentando, tanto è gigantesco l’impulso che da all’industria e al commercio lo stabilimento di una strada di ferro!
Tutto adunque invita alla costruzione di una strada a rotaje da Firenze a Livorno, ed io sarei ben contento se la mia debole voce facesse cangiar pensiero ad alcuno di coloro che nutrono antipatia per questo nuovo mezzo di comunicazione! Terminerò col rammentare a questi che i resultati felici per le società le quali dopo maturo e giudizioso esame intrapresero la costruzione di strada di ferro in America e in Inghilterra, e i vantaggi che immediatamente risentirono le provincie traversate da esse, noti ovunque, le propagano e ne aumentano ogni dì più il numero. In America, in Inghilterra, in Francia e in Germania continui sono i progetti, continue le associazioni per stabilirle. L’Italia non resterà indietro; e già può contemplarsi il momento in cui l’Europa sarà intersecata in tutte le direzioni da queste vie che saranno come nuove vene per una maggior diffusione della ricchezza e del progresso. I battelli a vapore sul mare, le macchine locomotive sulla terra trasporteranno ovunque ne piaccia un immenso numero di viaggiatori e di mercanzie per il più dritto cammino con incredibile rapidità e con tenue spesa; il movimento degl’intelletti avrà così creato il movimento fisico degli esseri animati e delle cose inanimate, e questo in ricompensa renderà l’altro più attivo; e finalmente è credibile che non si troverà più alcuno il quale non abbia veduto che la sola terra natia, tanto sarà divenuta abitudine degli uomini il viaggiare e il conoscere i paesi stranieri.”