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LXXIX LXXXI
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LXXX.


Buggera il Papa, e tutti i suoi Prelati,
     Con ogni altra persona religiosa;
     Or dunque il buggerare non è cosa
     4Che annoverar si possa tra’ peccati.
Buggerano tutti i Principi notati,
     Nelle cui braccia il mondo si riposa:
     Or dunque è cosa degna e generosa,
     8E posta tra le prime degnitati.
Buggerano i legisti tutti uguali:
     Dunque cose non son chi ben misura,
     11Che le leggi le fanno capitali.
Buggerano i Filosofi che han cura
     D’investigar le cose naturali:
     Dunque cosa non è contro natura.
          15Buggera alla sicura
Ogni soldato: dunque si può dire
Che il buggerar prova è di grande ardire.
          18Buggerano al morire
I Medici, e se pur essi il fanno
Il buggerar’ al corpo non è danno.
          21E se i Poeti, ch’hanno
Della divinitade, il soglion fare,
Dunque è cosa divina il buggerare.
          24Senza più raccontare,
Il buggerar si fa per tutto il mondo,
E per segnale è figurato in tondo.
          27Non c’è nè fin, nè fondo
A dire o con parole, o a porre in carte
L’ordin del buggerare a parte a parte.
          30Gli è vero, che sendo arte
Che la fa l’Aretino, s’è provisto,
Che il buggerare sia mestier da tristo.