Prefazione alle Poesie Scelte di Eliodoro Lombardi
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I cortesi lettori ci saranno grati, se, come Prefazione, presentiamo un piccolo profilo sul nostro poeta, tolto dall' Illustrazione per tutti, anno I, num. 28. (Gli Editori).
ELIODORO LOMBARDI siciliano è una nobile figura di poeta e di cittadino.
Il suo poemetto: La Spedizione di Sapri, ripubblicato teste dal Sonzogno in una quarta edizione, è i suoi vigorosi canti rivelano in lui il poeta che fin dalla sua giovinezza propagò arditamente la fede nei più alti ideali e in quel concetto che dovea darci l'Italia degl'Italiani.
Il suo trattato Delle attinenze storiche fra Scienza ed Arte in Italia, che gli guadagnò il plauso dei più competenti, ce lo addita pensatore e critico arguto.
I suoi ultimi componiraenti: il Prometeo, il Bombardamento di Alessandria, il Natale, Primavera e Pasqua ec: dei quali non pochi vennero editi nella popolare e diffusa Biblioteca Nova del Perino, attestano la seconda evoluzione del suo ingegno, e il suo nuovo programma poetico: la lirica per l'umanità.
Nella Spedizione di Sapri con fantasia pittrice e con affetto profondo cantò il sacrificio, e ritrasse il martirio civile de' precursori de' Mille.
Nel Calatafimi di cui non videro finora la luce che pochissimi canti, celebra il trionfo civile della terza Italia, che apparecchia quello di tutte le genti oppresse, e prelude alla universale redenzione de' popoli.
Fra il Lombardi poeta e il Lombardi cittadino non si notano dissonanze.
Prima del 1860 ei corse l'Isola natia accattando odj alla tirannide co' suoi liberi versi. E fu a mala pena se a Reggio-Calabria sfuggì ceppi e torture.
Nel 1860 si aggiunse in Palermo alle file degli insorti per combattere il Borbone, e rianimò il popolo col fuoco de' suoi inni marziali. E da quel tempo che il Lombardi venne chiamato il poeta della Rivoluzione.
Prese anche parte alla guerra contro gli austriaci in Tirolo, e nel 1866 sposò la sua lira al fucile del guerrigliero.
Indi tornò ai suoi forti studi, applicò l'ingegno a varie opere letterarie, e chiedendo alla sua musa nuovi e fecondi estri, tramandò nei suoi canti gli ardiri e le glorie di quelli indomiti, che caddero serenamente per il trionfo dell'idea sociale.
Eliodoro Lombardi vive assai modesto in Palermo, lungi da' rumori e dalle cricche letterarie da cui per istinto rifugge.
Si piace della solitudine, del raccoglimento e della contemplazione della immensa natura, segnatamente del mare, che egli ama come un amico, e presso il quale egli abita.
Al suo passato ricco di preziose memorie unisce tuttavia l'operosità degli studi, che fortificano, e sono augurio certo di fama duratura.
Carattere fiero e sdegnoso, eppur tenero e compassionevole, egli ha ne' suoi grandi occhi la fissità del pensatore , e la fiamma geniale del poeta.
A lui che possiede facondia fascinatrice, quando si fa a parlare al pubblico, errano quotidianamente poche parole sul labbro.
Ride assai di rado. Il problema del dolore e le ingiustizie sociali gli dettano versi or melanconici e mesti, ora impetuosi e roventi come le lave del suo vulcano.
Le creature che soffrono lo commuovono sino al pianto ; e piangendo egli scrisse molte pagine della Spedizione di Sapri e della Norina.
A lui si confidano i suoi molti discepoli, a lui ricorrono i giovani della sua isola nativa che lo richiedono di aiuti intellettivi e di consigli.