Prefazione alle Chiacchiere

Vittorio Alfieri

letteratura Prefazione alle Chiacchiere Intestazione 12 maggio 2016 75% Da definire

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PREFAZIONE ALLE CHIACCHIERE 1




Far tacere un vecchio è cosa difficile. Far poi tacere un vecchio autore è cosa impossibile. Ma per altra parte lasciarlo parlare senza ascoltarlo è inurbanità. Dunque pur ch’egli non iscriva ma chiacchieri, siccome dee pure aver visto, e osservato, e conosciuto pienamente assai cose, se gli può a ore perdute dar qualche minuto di retta, per ridere poi o a spese sue, o a spese di chi toccherà; e tanto qualche cosetta, lasciandogli dire mille inutilità, si viene forse a raccogliere, vagliando il suo molto tritume. Così ho dunque pensato di far io, dacchè non fo più nè versi, nè prose, nè scritti di nessuna sorte che stiano da sè. Le chiacchiere mi son elette per ultimo sfogo; elle son vecchie quanto il mondo; e camminano sempre appoggiate su più d’un bastone. Onde anderò così buttando giù quel che viene nei giorni che sarò di buon umore; e sarò forse meno noioso chiacchierando con la penna, che colla lingua; poichè almeno non affaticherò niun orecchio, colla tremula stuonatura dei vecchi; e le chiacchiere in carta non danno fastidio a nessuno, che non se le rechi in mano per [p. pagina modifica]leggerle; e se lo danno si butta il foglio; ma non si può già così buttare il vecchio in persona, quando vi s’incappa; che anzi per compassione, civiltà o riguardi bisogna spesso asciugarselo. Ti ho dunque prevenuto, o Lettore: se ti tedierai, l’hai voluto; se ti divertirai, non ci ho colpa; se c’imparerai, non son dunque ancora morto del tutto.

Note

  1. L’autografo di questa curiosa pagina si trova nella Biblioteca Nazionale di Firenze con la segnatura Banco Rari, n. 214. È un volumetto di 80 carte, non numerate e, tranne 4, tutte bianche, che reca sul dorso «Alfieri Chiacchiere». In mezzo alla seconda carta si legge: «Chiacchiere». La terza carta ha di nuovo il titolo: «Chiacchiere / di / Vittorio Alfieri / da Asti»; e, in fondo, «Londra». Segue sulla c. 4 r., la Prefazione. — Tutto questo prova che l’Alfieri pensò seriamente e lungamente a quest’opera della sua vecchiaia fino a preparare i fogli che avrebbero dovuto accoglierla in pulito, indicando anche, per i futuri editori, il finto luogo di stampa. (Che è per l’appunto quello adottato dalla D’Albany e da Caluso per la Vita). Ma la morte prematura non gli concesse di stendere e ricopiare altro che la Prefazione.