Poesie scelte (Pontano)/Galatea

Galatea

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Giovanni Pontano - Poesie scelte (1874)
Traduzione dal latino di Pietro Ardito (1874)
Galatea
Frontespizio Pompa Prima
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Galatea


Mentre scherza in mezzo all’acque
Galatea leggiadra e bella,
Mentre nuda come nacque3
Muove i bracci, e tutta snella
Volge il fianco, e nudo e pieno
Va sull’onde a galla il seno;6

Fuor dell’antro in un istante
Polifemo ratto sbalza,
E lasciando sola errante9
La sua greggia per la balza,
Corre al lido, e dalle sponde
Giù d’un salto è dentro l’onde.12

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Non ha posa, e a larghe braccia
Or fendendo il flutto corre,
Or l’infrange e fuori caccia15
Alto il capo e via trascorre,
Qual per l’ombra al suolo striscia
Presta e lubrica una biscia.18

Ella fugge più veloce
Poi che sentesi inseguita;
Ma, correndo, del feroce21
Più le voglie accresce e incita;
Ed ansante e nel tremore
Chiama i divi in suo favore.24

Già di numi amico stuolo
Vien sollecito all’oppressa:
Polifemo d’ira e duolo27
Freme, e stanco pur non cessa,
E protervo in sua baldanza
Sprezza i numi e più s’avanza;30

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Finchè il sen della vezzosa
Forte stringe con ardore,
E sul labbro ch’è di rosa33
Coglie un bacio vincitore,
E lei mesta e pudibonda
Ratta celasi nell’onda361.

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Galatea


Dulce dum ludit Galatea in unda,
Et movet nudos agilis lacertos,
Dum latus versat, fluitantque nudae
Aequore mammae,



Surgit e vasto Polyphemus antro,
Linquit et solas volucer capellas,
Nec mora, et litus petit, et sub altos
Desilit aestus.


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Impiger latis secat aequor ulnis,
Frangit attollens caput, et per undas
Labitur, qualis viridi sub umbra
Lubricus anguis.



Illa velocis movet acris artus
Dum peti sentit, simul et sequentem
Incitat labens, simul et deorum
Numina clamat.



Illicet divum chorus hinc et illinc
Fert opem fessae. At Polyphemus ante
Non abit, lassus licet, et deorum,
Voce repulsus,


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Quam ferox nymphae tumidis papillis
Iniicit dextram, roseoque ab ore
Osculum victor rapit, illa moesto
Delitet amne.



Note

  1. Dal Dialogo Antonius.