Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi/Risposta ad un sonetto dello stesso

Risposta ad un sonetto dello stesso

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Risposta ad un sonetto dello stesso
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RISPOSTA AD UN SONETTO

DELLO STESSO


SONETTO


Bench’io men viva in queste alme beate
     Parti, del caldo sol fuggendo i rai,
     Pur dolce amico come puoi tu mai
     Sperar ch’or non mi sien le rime ingrate?

Pensa quanta poc’anzi in te pietate
     Destai da’ mali oppressa, e vedi omai
     S’or convengonmi i carmi onde già assai
     Cortecce un tempo ho di mia man vergate.

Tu con tue note di dolcezza piene
     Canta, che il puoi di Fille i lumi bei,
     E come ancor t’infiammi e t’incatene:

E me lascia tacer, cui solo nei
     Dogliosi affanni sospirar conviene,
     E dimandar salute ai sordi Dei.