Poesie (Valsecchi)/Sera in provincia
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Ed è la sera che scende
sull'arsa strada maestra
mentre nel borgo s'accende
un cuore ad ogni finestra
Ed è la sera che scende
sugli alberi della via,
e triste dice a chi attende:
- Rassegnati, e così sia!
Già gli alberi della strada
scuoton la polvere bianca,
sentendo che la rugiada
piove sull'argine, stanca,
e già si desta un fanale,
solo, come un cuore in pena,
in fondo al calmo viale
che alla casupola mena.
Ma ecco, altre lacrime gialle
di luce brillan discoste,
a illuminar le cavalle
che tornano alle lor poste,
che tornano, a quando a quando,
dalle campagne già fosche,
a testa china, arrancando,
in un tormento di mosche.
E i dondolii dei sonagli
assonnano i guidatori,
lungo la via dove i magli
battono lenti e sonori.
Ma che profumi soavi
s'effondono nella sera,
(i carri passano gravi
di fieno, passano a schiera);
che tremolìo di lamenti
sotto i primi astri divini!
(i carri passano lenti
carichi di vitellini).
Io penso che or nelle vie
a tutti gli uomini stanchi
dolci Veroniche pie
porgono i sudari bianchi,
penso che ad ogni fontana
dove la sera si specchia
c'è qualche Samaritana
con la sua mistica secchia,
che pei ruscelli un Battista
purifica i peccatori,
che una vergine Evangelista
s'addorme su tutti i cuori...
Penso che in questo momento,
nel calmo ciel che s'annera,
gli astri son chiodi d'argento
che crocifiggon la sera...
Dietro di me all'improvviso
qualcuno sfiora i rosai...
Mi volgo. Con un sorriso
mia madre dice: - Che hai?